IL MASSAGGIO ALLA TESTA: FILOSOFIA INDIANA

Secondo la tradizione indiana, l’universo è permeato di coscienza che arriva a noi nella qualità di manifestazione, l’essere umano attraverso l’organo del cervello capta questi messaggi dell’universo e li adatta alle proprie necessità. Il cervello ci mette in legame con l’universo, proprio come se fosse un decoder.Con questo massaggio si possono stimolare 5 zone di coscienza che vengono definite:
 
PANCHA – BINDU
Questo massaggio, serve per allontanare gli squilibri dei dosha vata e pitta.
I benefici sono innumerevoli, tutti quelli del sistema nervoso e degli organi di senso
 
CINQUE PANCHA-BINDU:
 
Capacità discriminatoria
Area di vigilanza sul presente e sul divenire
Capacità di sperimentare stati di coscienza superiori
Memoria collettiva
Memoria individuale
 
 

IL MASSAGGIO LINFODRENANTE AYURVEDA

Il massaggio linfodrenante è consigliato per: 
Preparare i tessuti ad un intervento chirurgico (eliminazione dei liquidi in eccesso e riattivazione della microcircolazione capillare)
Dopo un intervento chirurgico di asporto di importanti stazione linfatiche, Ad esempio con l’asportazione della mammella, viene esportata la sezione ascellare.
Insufficienza venosa, varici e problemi alla safena.
Sinusite rinite e altre forme allergiche.
Acne
Cellulite
 
 

BENEFICI DEL MASSAGGIO PINDASWEDA

Il massaggio Pindasweda è un trattamento ayurvedico che si lo esegue con dei sacchetti contenenti erbe medicinali e oli essenziali imbevuti nell’olio caldo. Questa pratica di origine indiana, che significa letteralmente “aiutare il corpo a sudare”, sfrutta proprio l’azione benefica del calore. Infatti l’olio caldo, oltre ad alleviare le tensioni muscolari, permette alle erbe contenute nel fagottino (detto anche tampone o bolo) di liberare i loro principi attivi e agire sul corpo. Nel caso in cui si utilizzino erbe aromatiche, il trattamento sarà arricchito dagli effetti rilassanti dell’aromaterapia. Il rivestimento del sacchetto, per svolgere al meglio la sua funzione, deve essere di una fibra naturale (seta o cotone), preferibilmente morbida. Questo perché una superficie ruvida potrebbe dar fastidio durante gli sfregamenti. Le erbe che andranno all’interno del bolo invece, dovranno essere spezzettate, ben essiccate e in seguito imbevute nell’olio caldo.

Benefici

Questo trattamento solitamente è consigliato in caso di affaticamentodolori articolari e muscolatura contratta. Questo perché il calore dell’olio caldo ha la capacità di rilassare il muscolo contratto e di svolgere una funzione analgesica, alleviando così la sensazione di dolore. Inoltre, permettendo ai principi attivi delle erbe contenute nel bolo di entrare in azione, estende i benefici del massaggio Pindasweda anche ad altre patologie. Per questo motivo, è molto utile contro artritireumatismiartrosi e dolori cervicali.
Un’altra caratteristica molto importante di questo massaggio è la sudorazione. Quest’ultima infatti, favorisce l’eliminazione delle tossine e delle impurità della pelle, rendendola più tonica e luminosa.
Un altro effetto di questo massaggio è contrastare il gonfiore e migliorare la circolazione sanguigna e quella linfatica, risultando così anche un ottimo rimedio per combattere la cellulite.

I SEGNI DEL NOSTRO STATO DI SALUTE: LA COPPETTAZIONE

Le persone che non hanno familiarità con il trattamento della Coppettazione spesso non interpretano correttamente i segni lasciati dalle sessioni di questa antica tecnica. Molti quando vedono questi segni credono che siano dovuti a contusioni sportive o urti di altro tipo o che siano semplicemente di lividi.

Al contrario, questi sono segni di un antico processo di guarigione usato per aiutare il corpo

La Coppettazione, al contrario di un normale massaggio preme ed esercita una forza di compressione o frizione sulle zone del corpo, utilizzata la forza di aspirazione (di una pompa manuale o automatica) per sollevare delicatamente i tessuti. E questo, a rigor di logica, non può ovviamente produrre lo stesso effetto di una pressione o di un urto.

E i segni tondi, allora? Be’, quelli non sono altro che una fotografia di quello che si è smosso durante il trattamento e che “viene a galla” a livello di cute, permettendo all’operatore una lettura della situazione sottostante.A seconda delle condizioni di salute, della circolazione sanguigna e dell’intensità dell’infiammazione presente nel tessuto trattato, il risultato finale può variare notevolmente. La gamma di colore può, infatti, andare da un rosa pallido a un viola scuro tendente al nero e fornisce importanti informazioni sulla gravità del problema da affrontare e sul protocollo terapeutico da adottare per risolverlo.

Tendenzialmente, più scuro è il segno, più profondo è il bisogno di intervento e di guarigione. Di conseguenza, più numerosi e più frequenti saranno le sedute, almeno nella fase iniziale, per andare poi via via a diminuire e a dilatarsi nel tempo, man mano che la terapia dà segni di miglioramento.

OSTEOPATIA PER LA SALUTE

L’Osteopatia si occupa principalmente dei problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico a cui possono però associarsi delle alterazioni funzionali degli organi e visceri e del sistema cranio sacrale.

Poiché in Osteopatia si ha una visione olistica del corpo umano, è valida anche l’idea contraria: un problema funzionale organico-viscerale può provocare dei dolori di tipo muscolo-scheletrico.

L’Osteopatia, grazie proprio ai principi su cui si basa, interviene su persone di tutte le età, dal neonato all’anziano, alla donna in gravidanza.

Si rivela efficace nel trattamento di diversi disturbi che spesso affliggono l’individuo impedendogli di poter condurre una vita serena, disturbi come:

cervicalgie
lombalgie
sciatalgie
artrosi
discopatie
cefalee
dolori articolari e muscolari da traumi
alterazioni dell’equilibrio
nevralgie
stanchezza cronica
affezioni congestizie come otiti e sinusiti
disturbi ginecologici e digestivi

COS’È LA PROTRUSIONE DISCALE

Oggi parleremo di una patologia che affligge una larga parte della popolazione, che si manifesta solitamente con l’età e che può essere più o meno grave e causare sintomi più o meno severi:
LA PROTRUSIONE DISCALE, spesso preludio alla vera e propria ernia del disco.
La colonna vertebrale, vero e proprio asse portante del nostro corpo, è costituita da 33-34 ossa impilate una sull’altra, le vertebre, ognuna delle quali è costituita da tre parti fondamentali:
• Un corpo situato in posizione anteriore.
• Un arco a forma di ferro di cavallo situato nella parte posteriore.
• Un foro vertebrale che, insieme a quelli delle altre vertebre va a formare il cosiddetto canale spinale dove passa il delicatissimo midollo.
Le vertebre non poggiano direttamente una sull’altra, ma sono inframezzate da dischi fibrocartilaginei che fungono da cuscinetti il cui scopo è quello di assorbire i carichi e le sollecitazioni cui è sottoposta la colonna.
Questi cuscinetti, chiamati dischi intervertebrali, sono costituiti da:
• Un rivestimento cartilagineo esterno, detto anello fibroso.
• Un nucleo polposo interno.
La protrusione discale non è altro che una deformazione dello strato cartilagineo esterno del disco, che tende a schiacciarsi e a sporgere dalla sua sede naturale. Si differenzia dalla vera e propria ernia, perché in quest’ultimo caso il rivestimento esterno del disco si rompe ed il nucleo polposo fuoriesce.
La protrusione discale può essere più o meno pronunciata e più o meno sintomatica, ma in molti casi può preludere ad un’ernia: per questo motivo è molto importante diagnosticarla e curarla per tempo.
La protrusione discale, che nella stragrande maggioranza dei casi colpisce il tratto cervicale e lombare della colonna (quelli sottoposti a maggiori sollecitazioni), è solitamente conseguenza del naturale processo di invecchiamento, che causa una degenerazione dei dischi, i quali tendono a perdere la loro naturale componente acquosa, diventando più fragili e meno elastici.
In caso di protrusione cervicale, il soggetto avvertirà dolore al collo, mal di testa, dolore alla spalla ed al braccio, intorpidimento al viso o alle mani, mentre in caso di protrusione lombare, il dolore si irradierà dalla parte bassa della schiena fino alla gamba (sciatalgia dovuta a compressione del nervo sciatico) che potrà essere intorpidita e manifestare un netto calo della forza muscolare.

IL MASSAGGIO DECONTRATTURANTE,COME È QUANDO.

Il massaggio decontratturante ha la funzione di sciogliere le contratture muscolari che si possono avere a causa di movimenti scorretti o di sforzi fisici, magari dopo un allenamento intenso.

Lucio T. Massofisioterapista e Massaggiatore Sportivo

Cos’è una contrattura

D.ssa F. I. Massofisioterapista

Prima del massaggio capiamo cos’è la contrattura muscolare. Si tratta di una contrazione involontaria e dolorosa di uno o più muscoli, che diventano rigidi. Inoltre, il tono muscolare aumenta abbastanza da poterlo percepire al tatto.

Le cause possono essere diverse:

  • problemi articolari, squilibri posturali e muscolari
  • sollecitazioni eccessive, movimenti bruschi e violenti
  • mancanza di riscaldamento adeguato, per chi pratica sport
  • sforzo eccessivo senza preparazione fisica idonea

La contrattura non causa alcuna lesione anatomica alle fibre muscolare. Non è grave ed facilmente rimediabile.
Le zone più colpite sono solitamente la parte lombare e la schiena, ma anche muscoli delle gambe, glutei e braccia.

Chi soffre di contratture

La contrattura non è un dolore riservato agli sportivi, può capitare a chiunque di soffrirne.

Può arrivare a chi siede in modo scorretto alla scrivania, a chi tiene posture sbagliate durante la vita quotidiana, a chi fa sforzi inusuali. Tutti questi possono portare all’insorgere di dolori muscolari.

Cos’è il massaggio decontratturante

Il massaggio decontratturante vero e porprio consiste in un massaggio mirato sulle zone doloroanti e sui muscoli contratti, per rilassare ed eliminare gli spasmi.

Si tratta di un massaggio effettuato a scopo terapeutico per ridurre gli stati dolorosi, ma può essere consigliato anche per alleviare stress e tensione generale. È infatti rilassante e favorisce il benessere della parte tesa.

Agisce in vari modi:

  • allenta la tensione e gli spasmi muscolari
  • scioglie i nodi muscolari
  • ripristina l’equilibrio del corpo
  • abbassa la pressione
  • incrementa l’apporto di ossigeno ai muscoli

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CISTITE E RIFLESSOLOGIA PLANTARE

A volte capita che arrivi in studio una persona che ci racconta di sentire un peso nella parte inferiore dell’addome, oppure un dolore diffuso nella zona intestinale e ancora: stitichezza, sindrome del colon irritabile, ma anche ansia, agitazione, paura prima e durante gli avvenimenti della giornata.

Lettura dei piedi e prevenzione
Tali sintomi non sono così specifici per riuscire ad identificare con facilità che la causa potrebbe essere l’inizio di una cistite, anche perché la persona, non necessariamente avverte bruciore durante la minzione, ma…. ecco che, guardando i piedi, ci capita di vedere che l’area riflessa della vescica comincia a manifestare segni molto chiari, per noi riflessologi, che preannunciano l’arrivo di una probabile infezione in loco.

Per esempio, se questa area presenta rughe o piccoli solchi ma ben evidenti, questo sta a significare che c’è uno stato di debolezza, terreno fertile per ospitare batteri o quant’altro. Dopo aver guardato con molta attenzione questi segni, si comincia a massaggiare tutta la zona riflessa della vescica e, il riflessologo potrebbe percepirla o particolarmente dura o viceversa prolassata e questo è un chiaro segno che deve essere sostenuta e curata, anche con il massaggio, al fine di evitare un eventuale prossimo processo infettivo.

Alcune cause della cistite rilevabili guardando i piedi
Causa 1 – L’origine di questo fastidioso disagio è spesso riferito ad un intestino che non funziona bene. La stitichezza crea stati infiammatori che possono provocare l’insorgere di batteri ed, essendo l’intestino un viscere molto vicino alla vescica, glieli può trasmettere ad esempio per via linfatica.Lassativi, alimentazione scorretta, cibi molto speziati, sono alcuni nemici della vescica.

In questo caso, riflessologicamente sui piedi, possiamo intervenire massaggiando sia tutta l’area dell’intestino tenue, che quella del colon al fine di far recuperare la naturale mobilità di questi visceri e riportarli al loro importantissimo lavoro di “pulizia” in modo normale, senza dover più ricorrere a farmaci che li stimolino forzatamente per ottenere il normale movimento peristaltico necessario per la loro corretta funzionalità. Così facendo il fuoco intestinale si spegne e anche la cistite può risolversi.

Causa 2 – I reni possono funzionare in modo scorretto per motivi vari: calcoli, renella, cisti ecc…. Queste condizioni possono provocare un attacco alla vescia (cistite) o all’uretra (uretrite). In questi casi il lavoro del riflessologo è più complicato poiché, invece di trattare organi vuoti, detti visceri, più facili da aiutare, deve cominciare a massaggiare un organo pieno: “il rene”, dove la sofferenza potrebbe già essere una patologia più invasiva e profonda.

Che fare? Bisogna massaggiare in modo lento e profondo le zone riflesse sia dei reni che dell’uretere fino alla vescica, con l’intenzione di portar fuori quello che ristagna nell’organo(rene) o nel viscere (vescica) al fine di liberare l’apparato urogenitale, almeno dal processo infiammatorio acuto.

Causa 3 – L’ansia, l’agitazione, lo stress continuativo di una vita sottopressione sono sofferenze emozionali che spesso colpiscono la vescica: viscere che ha il compito di rilasciare l’urina a momenti alterni dopo che si è riempita completamente. Ma è risaputo che quando ci troviamo in una situazione di preoccupazione continua o di paura, il bisogno impellente di urinare si fa sempre più frequente e a volte difficile da trattenere.

In tale situazione l’eccessivo lavoro a cui viene sottoposta la vescia può provocare stati infiammatori al suo interno e di conseguenza forti bruciori durante la minzione. Il riflessologo può essere di grande aiuto lavorando dapprima tutte le dita dei piedi, che riflettono il sistema nervoso, al fine di quietarlo e calmare di conseguenza la persona, che si sentirà più rilassata.

Successivamente massaggerà l’area riflessa della vescica in modo lento e profondo per renderla più tonica e più resistente alla necessità, quasi continua, di espellere l’urina. Questo modo di procedere nel trattamento è molto efficace nel senso che, metaforicamente, è come “buttare acqua sul fuoco per spegnerlo”.

Queste sono alcune modalità di intervento che la riflessologia del piede offre a sostegno e spesso risoluzione di una sofferenza che provoca un fastidiosissimo disagio che, a volte, può limitare la qualità della vita nella nostra quotidianità.