
Chi, sano di mente, potrebbe accettare qualcosa che gli fa male? Anche S. Freud, padre della psicoanalisi, si è interessato a questo grosso enigma.
Eppure, sfidando il buon senso, molte persone rimangono prigioniere di relazioni tossiche, accettano posti di lavoro che gli generano enorme tensione e poca soddisfazione e restano legate ad una famiglia che le considera e tratta come se fossero una pecora nera.
Perché alcune persone si arrendono e agiscono sistematicamente contro il proprio interesse, invece di comportarsi rispondendo al principio del piacere o della realtà? S. Freud, per descrivere questi casi, coniò il termine “masochismo morale”, riferendosi a un modello generale di sofferenza al servizio di alcuni obiettivi che il resto delle persone trovano difficili da capire.